Linfodrenaggio Metodo Vodder (DLM)

Il Massaggio Linfodrenante è un massaggio dolce che ha lo scopo di “aprire” le stazioni linfatiche per consentire il libero fluire della Linfa; possiamo definirlo come una tecnica di riabilitazione vascolare che agisce sul sistema linfatico e ridona uno stato di generale benessere favorendo il drenaggio dei liquidi e l’eliminazione delle tossine che ristagnano nei tessuti. Questo massaggio,con la sua azione di spinta( trazione leggera della cute) e non di pressione, permette il riassorbimento della Linfa che ha deviato dal suo percorso, causa di tutti i disordini della circolazione sanguigna e linfatica. Con questo trattamento è possibile ottenere una considerevole riduzione del gonfiore derivante dal rallentamento della circolazione emo-linfatica e una limitazione dei suoi effetti dannosi ( pesantezza e aumento di volume degli arti, crampi e formicolii), aggravati molto spesso da uno stile di vita sedentario, dal sovrappeso, dal clima caldo-umido estivo, dall’uso di contraccettivi orali o di indumenti e calzature troppo strette. Il Linfodrenaggio ridona uno stato di generale benessere anche a chi non soffre di particolari patologie ed è consigliabile in caso di interventi di chirurgia vascolare agli arti inferiori ( ad es. safenectomia, stripping, scleroterapia, rivascolarizzazione mediante by-pass), o di chirurgia maxillofacciale e odontoiatrica. In ambito estetico, a cui peraltro deve la sua popolarità come trattamento, è indicato per la sua efficacia contro la cellulite, in quanto favorisce il drenaggio dei liquidi e l’eliminazione delle tossine; l’effetto “buccia d’arancia”si attenua, la pelle appare più luminosa e ringiovanita, il derma sottostante si rivela più compatto e il corpo in generale appare più snello e armonioso. Applicato al volto, il Linfodrenaggio manuale aiuta a contrastare l’azione intossicante dello smog e la formazione di rughe e borse perioculari.

Di seguito elenchiamo le indicazioni e gli effetti del DLM (Drenaggio Linfatico Manuale)

  • Effetto antiedematoso: in ambito terapeutico e nel benessere
  • Effetto sulle difese immunitarie: in campo immunologico, il DLM, trova applicazione, in tutti i casi dove occorra migliorare l’immunità locale (acne, ferite, tonsilliti, sinusiti, faringiti, paradontopatie, estrazioni dentarie)
  • Effetto cicatrizzante: (anche piaghe e ulcerazioni), asportazione di Linfa torpida con l’immissione di Linfa fresca, sanificata.
  • Ottimo sulle ferite di persone affette da diabete
  • Effetto rigenerizzante: migliore trofismo dei tessuti, respirazione cutanea, velocizzazione e ottimizzazione del callo osseo post frattura o intervento, ragadi del capezzolo.
  • Miglioramento del Microcircolo: Migliora la motilità intrinseca dei vasi, apporta ossigenazione e velocizza i processi di filtrazione e riassorbimento dei capillari.
  • Azione antalgica e sedativa: movimenti dolci e lenti con effetto sedativo e rilassante, antalgico sulle contratture muscolari, strappi e distorsioni.
  • Controindicazioni
  • Assolute: infezioni in fase acuta, tubercolosi, tumori maligni, micosi.
  • Relative: insufficienza renale, cardiaca, asma, ipertiroidismo,vagotonia.

 

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Una seduta di Linfodrenaggio dura circa un’ora e il numero delle sedute varia in base alle esigenze del paziente con una serie di trattamenti un po’ più ravvicinati nelle prime settimane per poi attuare un mantenimento costante strutturato sempre sulle condizioni della persona.

 

Corso Linfodrenaggio W.S. Educenter Busto Arsizio     Dott.ssa Marchetti Sabrina

Taping Linfatico

Il Linfotaping o Taping Linfatico è il termine con cui si va ad indicare una delle metodiche applicative del classico “Taping Neuro-Muscolare” (TNM); applicazione attuata prevalentemente in ambito linfologico e riabilitativo nei casi che vediamo descritti di seguito. La tecnica del TNM nacque nel 1978 sulla base di una semplice ma geniale intuizione del chiropratico giapponese Kenzo Kase. L’utilizzo del TNM nell’ambito linfologico risale al 2000 e si rifà sempre al presupposto di utilizzare un’assistenza esterna ai sistemi vascolari linfatico e circolatorio per migliorarne il funzionamento e consta nell’ applicazione sulla cute di un particolare nastro adesivo, avente peculiari caratteristiche, al fine di conseguire un effetto drenante; il nastro oltremodo non rilascia, nessuna sostanza o farmaco, ma stimola i naturali processi di guarigione dell’organismo, agendo per effetto meccanico. D’altra parte, il TNM può, per certi aspetti, avere funzioni simili ad un bendaggio senza peraltro dar luogo ad una compressione: infatti “sostiene” senza “comprimere “, rafforza, stabilizza e “contiene” senza “limitare” l’escursione articolare,garantisce libertà di movimento e ben si combina con altre tecniche (come il Linfodrenaggio manuale secondo Vodder), esplica un effetto drenante 24 ore su 24, si può utilizzare in ambito riabilitativo anche durante la fase acuta, si applica sopra e lungo il decorso delle vie linfatiche incrementandone il funzionamento, si attiva con il movimento e previene un’eccessiva congestione.

L’utilizzo del Linfotaping in Riabilitazione mira a:
migliorare la circolazione sanguigna e linfatica
drenare le congestioni
rimuovere l’accumulo di carico di pertinenza linfatica presente nel tessuto interstiziale
ridurre l’infiammazione ed il calore
ridurre il dolore cutaneo e muscolare
ridurre l’affaticamento della muscolatura, grazie alla rimozione degli accumuli di acido lattico e di tossine in essa presenti
ridurre gli edemi
facilitare il drenaggio degli ematomi
ammorbidire le zone fibrotiche
incrementare la libertà di movimento e l’ampiezza articolare.

E’ ottimo anche l’effetto sulle cicatrici, sia in presenza di ipertrofia e cheloidi, che in caso di cicatrici particolarmente infossate, anche in presenza di aderenze e retrazioni

Singolarmente o in associazione con il Linfodrenaggio manuale il Linfotaping si usa:
in presenza di linfedema al tronco, specie nella riabilitazione post-mastectomia e comunque per avere un buon effetto drenante in casi particolarmente “difficili”, ove siano state interrotte le fisiologiche vie di deflusso linfatico e si debbano utilizzare percorsi linfatici secondari.
in pazienti ricoverati o allettati, nei quali la prolungata immobilità provoca, tra l’altro, deficit della pompa ausiliaria rappresentata dalla contrazione muscolare durante il movimento. Il TNM riduce la pressione sulle stazioni linfonodali velocizzando la rimozione di edemi.
nella fase post operatoria degli interventi di chirurgia anche estetica al viso o al corpo
nella fase post – traumatica per drenare più rapidamente edemi, ecchimosi, ematomi.

 

Articolo  tratto dal sito WEB della Dott.ssa Monica Coggiola, I-15033 Casale Monferrato (AL), E:    info@linfodrenaggio-linfotaping.com

Ginnastica Posturale

La Ginnastica Posturale è un’insieme di esercizi che ristabiliscono l’equilibrio muscolare e agisce per lo più sulle zone del corpo rigide e dolorose in modo da ristabilire una postura (ossia la posizione fisiologica che il corpo deve assumere quotidianamente). Questa tipologia di Ginnastica prevede quindi l’insegnamento della corretta postura da assumere ogni giorno: durante lo studio, durante l’attività lavorativa, mentre si lavora al computer attraverso gli esercizi di ginnastica posturale si rinforzano, si allungano e si rilassano i muscoli, donando loro elasticità. L’elasticità dei muscoli è un fattore che non sempre si ha a causa di posizioni errate che si assumono quotidianamente ed inconsapevolmente. Gli esercizi, che possono avere sia funzione di terapia che di prevenzione, hanno come scopo quello di rieducare il corpo umano a eseguire i movimenti in maniera corretta e ad assumere le giuste posture nella quotidianità. durante l’esecuzione degli esercizi, sia che si assuma una particolare postura o si effettuino specifici movimenti, si ricerca il controllo della posizione del corpo. Gli esercizi posturali aiutano, infatti, a migliorare la percezione stessa del corpo e, quindi, insegnano la maniera giusta per usarlo (al lavoro, quando si sta seduti, quando si cammina, nelle varie situazioni quotidiane). L’obiettivo primario è la qualità del movimento: la ginnastica posturale è una ginnastica dolce, che richiede la ripetizione del movimento, ma il numero di volte che si esegue uno specifico movimento non è importante quanto il modo in cui lo stesso viene effettuato. Durante l’esecuzione dell’esercizio, che va fatta lentamente, l’attenzione viene stimolata in maniera da poter percepire ogni sensazione utile a prendere coscienza del movimento: occorre prestare attenzione all’allineamento e alla posizione acquisita. Anche se la costante concentrazione, necessaria al controllo delle singole parti del corpo, può inizialmente risultare un po’ difficoltosa e stancante, col tempo e con la ripetizione il controllo tende a diventare automatico. La respirazione, che deve essere regolare e continua, scandisce i tempi e le pause (è fondamentale rispettare la sequenza di intervento dei muscoli).La ginnastica posturale serve come tecnica riabilitativa quando si evidenziano determinati problemi alla colonna vertebrale e alla postura dovuti sia alla sedentarietà che ad interventi chirurgici. In particolare, è consigliata in caso di debolezza o rigidità muscolare che determinano problemi alla colonna vertebrale o, ancora, in seguito a protesi d’anca, distorsioni curate male, operazioni al menisco. Con la ginnastica posturale è possibile agire su:

  • elasticità muscolare e mobilità articolare, per mezzo di specifiche tecniche di allungamento muscolare (sia distrettuale che globale) e mobilizzazioni articolari in grado di prevenire ed eliminare retrazioni muscolari e contratture, così come di preservare l’integrità articolare e connettivale;
  • forza e resistenza, tramite esercizi finalizzati al rinforzo muscolare e al training cardio-respiratorio;
  • abilità motorie, attraverso specifiche tecniche di rieducazione neuromuscolare e schemi motori sempre più articolati;
  • rieducazione respiratoria, indispensabile per il benessere dell’organismo;
  • capacità di concentrazione, auto-rilassamento, gestione dello stress;
  • postura, movimento ed equilibrio.

Con la ginnastica posturale è, quindi, possibile curare e prevenire attraverso lo stretching della schiena, i più comuni disagi muscolo-scheletrici (lombalgie, sciatalgie, mal di schiena, cervicale, scoliosi, artrosi, osteoporosi), circolatori (varici, stasi venose,  ipertensione, ipotensione), organici (alterazione del neurovegetativo, insonnia, indebolimento del sistema immunitario, problematiche gastroenteriche) e psichici (stress, depressione, difficoltà di concentrazione e di memoria, attacchi di panico, ansia).La pratica della ginnastica posturale aiuta a mantenere vitali i muscoli e l’organismo, rallentando il processo di indebolimento dovuto al passare del tempo. Oltre alla correzione della postura, gli esercizi apportano notevoli benefici estetici e contribuiscono considerevolmente al benessere psico-fisico, migliorando l’elasticità e la tonicità dei muscoli, la forza e la resistenza generale, l’abilità motoria, la respirazione, la gestione dello stress, il metabolismo generale, la circolazione e la pressione sanguigna, le funzioni dell’apparato digerente. Inoltre, la ginnastica posturale rinforza il sistema immunitario e le funzioni rigeneranti, ripristina il corretto ciclo sonno-veglia, aumenta il rilascio di endorfine

Taping Kinesiologico (TNM)

È una tecnica non invasiva e non farmacologica che, attraverso l’applicazione di un nastro adesivo ed elastico con particolari caratteristiche meccano-elastiche, offre una stimolazione meccanica in grado di creare spazio nei tessuti, favorire il metabolismo cellulare, attivare le naturali capacità di guarigione del corpo e normalizzare la propriocezione neuromuscolare. La tecnica, a differenza del taping tradizionale, si basa sull’agevolazione dei movimenti cutanei e muscolari in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate. Perché ciò avvenga devono essere rispettati alcuni fattori determinanti: l’utilizzo di un nastro con caratteristiche particolari; la metodologia di applicazione; la tecnica di taping che viene definita decompressiva o “in scarico” e quella definita compressiva o “in carico” e la competenza dell’operatore. Scendendo nei dettagli pratici, il nastro è costituito da cotone di alta qualità con uno strato adesivo in acrilico e ha la caratteristica fondamentale di avere, in lunghezza, circa la stessa elasticità della pelle (40%); è, inoltre, ipoallergenico, traspirante e resistente all’acqua. L’applicazione, insieme al movimento del corpo, produce micromovimenti che stimolano i recettori della cute e quelli degli stati sottostanti, inviando stimoli esterocettivi e propriocettivi a livello del sistema nervoso centrale che determinano una risposta muscolare riflessa. Il nastro, sollevando la cute e dilatando quindi gli spazi interstiziali, migliora la circolazione, favorisce l’assorbimento dei liquidi e riduce la pressione sottocutanea. Perché ciò avvenga, però, è importante che prima dell’applicazione venga ricercato il movimento muscolare e articolare, applicando il nastro in modo da determinare micromovimenti locali e provocare la sua azione decompressiva grazie alla formazione delle tipiche pieghe durante il movimento. Il Taping Neuromuscolare differisce da altri tipi di bendaggi proprio per il metodo di applicazione definito nei due aspetti decompressivo e compressivo. Il nastro si applica con vari gradi di tensione che dipendono dall’effetto terapeutico desiderato.

Le funzioni del Taping Neuromuscolare si sviluppano in 4 direzioni.

Funzione sensitiva:

  • diminuzione della pressione sui recettori chimici e conseguente riduzione dell’infiammazione;
  • stimolazione dei recettori meccanici
  • Funzione muscolare:
  • riduzione della fatica muscolare;
  • aumento della contrazione muscolare in un muscolo debole;
  • riduzione dei crampi e di possibili incidenti muscolari
  • Funzione articolare: 
  • normalizzazione del tono muscolare e della fascia connettivale;
  • aggiustamento del disallineamento causato da accorciamenti muscolari o da eventi traumatici;
  • aumento del ROM
  • Funzione linfatica:
  • aumento della circolazione linfatica e sanguigna;
  • riduzione dell’eccesso di calore nel tessuto;
  • apertura del drenaggio linfatico;
  • riduzione del dolore

E’ fondamentale oltretutto attuare la giusta metodica applicativa del taping: qualora, infatti, l’applicazione non sia corretta non solo è possibile che non si ottenga l’effetto desiderato, ma c’è la possibilità che l’effetto sia addirittura dannoso

Riflessologia Plantare

La Riflessologia Plantare è una tecnica terapeutica olistica (una tecnica curativa che considera la persona nella sua interezza, ovvero corpo, mente e spiritualità) non invasiva utilizzata sin dall’antichità (si pensa che risalga addirittura a 6.000 anni fa), e che consiste nella pressione e nel massaggio energetico della pianta del piede (massaggio zonale) effettuato tramite una microstimolazione puntiforme, ossia una stimolazione e compressione di specifici punti di riflesso sulla pianta del piede, questi punti riflessi rimandano agli organi e ai diversi sistemi di tutto il corpo, grazie alla conoscenza di mappe create, sin dal 1800, dopo diversi studi ed applicazioni pratiche da parte di medici e infermieri di tutto il mondo. I punti sono chiamati “zone riflesse del corpo umano”. Il trattamento stimola le circolazioni venosa e linfatica, sollecita l’espulsione  delle tossine, riattiva gli impulsi nervosi, invita il corpo a ripristinare la migliore armonia psico-fisica. Il profondo rilassamento che esercita, svolge un’ importante attività anti-stress, come presupposto fondamentale per la salute, longevità e benessere (rinforza il sistema immunitario). Tra i moltissimi altri benefici ci sono: un effetto drenante-disintossicante-circolatorio, un effetto riequilibrante-riattivante degli apparati digerente, urinario e dei sistemi ormonali (che regolano anche l’assimilazione dei cibi, la regolazione del ritmo sonno-veglia, effetto antinfiammatorio sull’apparato osteoarticolare (colonna, spalle, gambe, mani, ecc.). Non ci sono limiti alle potenzialità di questo trattamento, poiché sua principale caratteristica è: stimolare il riequilibrio omeostatico

Benefici

Le tecniche di massaggio della riflessologia plantare sono in grado di apportare una serie di preziosi benefici all’organismo. In particolare grazie alla terapia zonale è possibile contrastare i seguenti disturbi patologici:

1 – le affezioni alle vie respiratorie

2 – la stipsi

3 – la sindrome del colon irritabile

4 – Il mal d’orecchi

5 – l’eczema

6 – gli infortuni sportivi

7 – I disturbi determinati da un elevato livello di stress

8 – l’eccessiva irritabilità, l’ansia e il tono dell’umore basso

9 – la tonsillite

10 – i disturbi legati alla menopausa

11 – i disturbi della vescica

12 – la cattiva digestione

13 – la lombalgia

Massaggio MioFasciale

 

Il massaggio miofasciale, importato dagli Stati Uniti è una tecnica di terapia manuale che non lavora soltanto sui muscoli, ma anche sulla fascia che li riveste. Il termine “miofasciale” deriva infatti dal suffisso “mio”, ossia muscolo, e “fasciale”, termine che deriva appunto da fascia, lo strato di tessuto connettivo che ricopre i muscoli. .I muscoli del corpo sono disposti in fasce ordinate avvolte da guaine di tessuto connettivale che formano una rete estesa chiamata sistema miofasciale. Il metodo utilizzato per questo massaggio neuromuscolare lavora proprio su questo ampio tessuto elastico agendo al contempo sul fronte muscolare e nervoso. Si tratta di un massaggio lento e ritmato, localizzato nella zona interessata: le dita dell’operatore muovono i piani sottostanti della cute, “agganciandoli” e spostandoli trasversalmente alla linea del tessuto coinvolto.

Nel caso in cui questo tessuto vada incontro a “densificazioni” che ne limitano la normale mobilità, dando così origine a problematiche articolari, posturali e tessutali, diventa necessario un massaggio miofasciale.

Questa tecnica ha la capacità di riequilibrare gli squilibri dei tessuti, di migliorare la postura e di risolvere i dolori muscolo-articolari. Altri vantaggi del trattamento sono l’aumento dell’apporto ematico, il miglioramento del deflusso venoso e linfatico, un progressivo rilasciamento della componente fasciale, con la conseguente riduzione della percezione del dolore e delle rigidità.

Tra gli altri benefici del massaggio fasciale si ricorda anche la sua azione profonda sull’organismo, tale da provocare un piacevole rilassamento del sistema vegetativo.

Generalmente la sensazione di attenuazione del dolore è immediata e soltanto in rari casi il soggetto sta meglio nei giorni successivi al massaggio. La pressione esercitata dal massaggiatore è forte ed energica, indirizzata alle fasce muscolari interessate, rendendo i muscoli più elastici e vivaci e riattivandone le funzioni. Il massaggio svolge quindi una azione mirata sul liquido interstiziale, il lubrificante dei muscoli e per questo incrementa la fluidità del movimento. Agisce quindi liberando da tensioni, ristagni e stasi la parte di tessuto connettivo (fascia) che riveste il muscolo facendo sì che il muscolo scorra liberamente nella sua guaina di contenzione. L’utilità di questa azione è magnificata soprattutto nel gesto sportivo; il “motore” muscolare, essendo ben oliato, darà il massimo in termini di performance sportiva ed eviterà traumi muscolari. Ecco perché il massaggio miofasciale è particolarmente indicato per gli atleti. Con i dovuti accorgimenti, il massaggio miofasciale è una tecnica valida per chiunque, particolarmente efficace nel trattamento delle rigidità e nel caso di contratture a carico della muscolatura, anche di tipo cronico. I benefici consistono quindi nel miglioramento della postura e nella risoluzione dei dolori muscolo articolari.