Il Linfotaping o Taping Linfatico è il termine con cui si va ad indicare una delle metodiche applicative del classico “Taping Neuro-Muscolare” (TNM); applicazione attuata prevalentemente in ambito linfologico e riabilitativo nei casi che vediamo descritti di seguito. La tecnica del TNM nacque nel 1978 sulla base di una semplice ma geniale intuizione del chiropratico giapponese Kenzo Kase. L’utilizzo del TNM nell’ambito linfologico risale al 2000 e si rifà sempre al presupposto di utilizzare un’assistenza esterna ai sistemi vascolari linfatico e circolatorio per migliorarne il funzionamento e consta nell’ applicazione sulla cute di un particolare nastro adesivo, avente peculiari caratteristiche, al fine di conseguire un effetto drenante; il nastro oltremodo non rilascia, nessuna sostanza o farmaco, ma stimola i naturali processi di guarigione dell’organismo, agendo per effetto meccanico. D’altra parte, il TNM può, per certi aspetti, avere funzioni simili ad un bendaggio senza peraltro dar luogo ad una compressione: infatti “sostiene” senza “comprimere “, rafforza, stabilizza e “contiene” senza “limitare” l’escursione articolare,garantisce libertà di movimento e ben si combina con altre tecniche (come il Linfodrenaggio manuale secondo Vodder), esplica un effetto drenante 24 ore su 24, si può utilizzare in ambito riabilitativo anche durante la fase acuta, si applica sopra e lungo il decorso delle vie linfatiche incrementandone il funzionamento, si attiva con il movimento e previene un’eccessiva congestione.
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E’ ottimo anche l’effetto sulle cicatrici, sia in presenza di ipertrofia e cheloidi, che in caso di cicatrici particolarmente infossate, anche in presenza di aderenze e retrazioni
Singolarmente o in associazione con il Linfodrenaggio manuale il Linfotaping si usa: | ||||||||||||
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Articolo tratto dal sito WEB della Dott.ssa Monica Coggiola, I-15033 Casale Monferrato (AL), E: info@linfodrenaggio-linfotaping.com